Il Concilio Europeo dell’Arte partner di “Ali e Radici”, presentato il 28 ottobre 2025 al Padiglione USA della Biennale
È stato presentato il 28 ottobre 2025, presso l’agorà del Padiglione degli Stati Uniti ai Giardini della Biennale, Ali e Radici, un progetto artistico partecipativo ideato dall’artista e autore Marko Guglielmi Reimmortal e promosso da La Leva, realizzato con il coinvolgimento di scuole e università italiane e internazionali. Il Concilio Europeo dell’Arte sostiene l’iniziativa in qualità di partner e patrocinatore, riconoscendone il valore culturale e sociale e il profondo allineamento con i principi del New European Bauhaus, che coniuga bellezza, sostenibilità e inclusione come elementi centrali della trasformazione urbana.
Ali e Radici nasce dall’idea che costruire oggi non significhi soltanto realizzare nuovi edifici, ma creare legami, memoria condivisa e senso di appartenenza. Il progetto mette in relazione generazioni diverse — bambini, adolescenti, studenti universitari, docenti e professionisti — e territori diversi, Italia e Stati Uniti, per dare forma a un processo creativo collettivo. Secondo questa visione, l’arte non è un elemento decorativo aggiunto “a posteriori”, ma parte integrante del modo in cui immaginiamo e abitiamo gli spazi: un dispositivo culturale capace di generare identità e comunità.
Al centro del progetto c’è un sistema simbolico molto chiaro e potente, costruito su due archetipi universali: le ali, che rappresentano il sogno e il futuro, e le radici, che rimandano alla stabilità, all’impegno, alla memoria, alla responsabilità verso il luogo. Queste due forze, visione e appartenenza, non vengono presentate come opposte, ma come parti di un’unica struttura narrativa e spaziale: crescere significa immaginare, ma anche mettere cura nel costruire qualcosa che resti.
Il percorso creativo che porta ad Ali e Radici è volutamente intergenerazionale e attraversa più livelli formativi. I bambini delle scuole primarie, guidati dalla docente Barbara Riccardi (finalista italiana del Global Teacher Prize, spesso definito il “Nobel” degli insegnanti) sono coinvolti in laboratori in cui formulano desideri, paure e visioni di futuro. Questi immaginari vengono poi raccolti e reinterpretati dagli studenti delle scuole superiori (liceo artistico), che li trasformano in mosaici prodotti con materiali di scarto dell’industria ceramica, secondo una logica di economia circolare e recupero. I mosaici diventano piccole “finestre sui sogni”, integrate nello spazio pubblico, in modo da rendere visibile il passaggio tra pensiero infantile e traduzione artistica.
Parallelamente, gli studenti universitari, coinvolti attraverso il Rome Center della University of Arkansas e la Fay Jones School of Architecture and Design, sono chiamati a progettare e realizzare sei troni-scultura, tre dedicati al tema delle ali e tre dedicati al tema delle radici. Le sedute monumentali vengono pensate come presidi simbolici nello spazio comune: luoghi di sosta ma anche di riflessione e relazione. Dal punto di vista materiale, i troni saranno realizzati in cemento ecologico a basse emissioni e rivestiti in ceramica riciclata, con un’attenzione particolare sia alla sostenibilità sia al valore formativo del processo: gli studenti infatti non producono solo un oggetto estetico, ma contribuiscono a definire un gesto urbano e sociale.
Accanto a queste opere diffuse, il progetto prevede anche una scultura principale, firmata da Marko Guglielmi Reimmortal. Questa scultura ha un ruolo di apertura e di sintesi: accoglie chi entra nello spazio e rende immediatamente leggibile il cuore concettuale dell’iniziativa, ovvero l’incontro tra immaginazione collettiva e responsabilità condivisa verso il luogo abitato. Insieme, la scultura principale, i troni e i mosaici configurano un ambiente in cui l’arte non è collocata in un white cube museale, ma integrata nel paesaggio della vita quotidiana.
Dal punto di vista metodologico, Ali e Radici si propone come un modello applicabile di Nuovo Bauhaus Europeo: un modo concreto di coniugare qualità estetica, sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accessibilità degli spazi. L’utilizzo di materiali riciclati, il coinvolgimento attivo di studenti e giovani in percorsi di progettazione e produzione, la collaborazione tra scuole, università e professionisti, e il dialogo internazionale tra Italia e Stati Uniti avvicinano il progetto ai temi chiave delle politiche europee sulla rigenerazione urbana sostenibile. In questa prospettiva, rigenerare non significa soltanto costruire, ma restituire identità, visione e valore condiviso ai luoghi.
Il Concilio Europeo dell’Arte riconosce in Ali e Radici un esempio di pratica culturale che unisce educazione, cittadinanza attiva e trasformazione dello spazio. L’arte diventa leva educativa perché mette in connessione bambini, adolescenti e universitari in un processo di apprendimento reciproco e allo stesso tempo leva sociale, perché favorisce il confronto tra generazioni e la costruzione di senso di comunità. È esattamente questo tipo di processo, vivo e collettivo, che il Concilio promuove: progetti in cui la creazione artistica diventa infrastruttura civica, capace di incidere sulla qualità dell’abitare e sul modo in cui le persone si riconoscono parte di un luogo.
Il progetto presentato a Venezia verrà raccontato e documentato lungo tutte le sue fasi di sviluppo: dai laboratori con le scuole, alla progettazione e produzione delle opere, fino all’installazione nello spazio pubblico, con l’obiettivo di restituire non solo il risultato finale, ma soprattutto il percorso umano e culturale che lo rende possibile.
Data
28 ottobre 2025
Rassegna stampa
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